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Pietro Zampetti

Ulrico Montefiore
Una Mostra nella Città

ulrico montefioreSe l’amore per un luogo particolare e l’amichevole relazione con gli abitanti di tale luogo, possono assumere un qualche significato, bisogna allora indicare Ulrico Montefiore quale cittadino osimano. A pieno titolo. La città custodisce alcune delle sue migliori vetrate istoriate; vi si trovano, inoltre, intere raccolte del lavoro pittorico; al Palazzo Campana per esempio, presso l’Accademia d’Arte Lirica e Corale, nella stessa Sede municipale. La presente esposizione è concepita quale ulteriore atto di ospitalità verso il visitatore, che si sentirà stimolato, come auspichiamo, ad ampliare la sua conoscenza della città. Abbiamo realizzato un Percorso, una rassegna agile e gratificante, dove alcuni aspetti della realtà osimana si trovano coniugati all’arte di Montefiore. Autentico cittadino del mondo, l’artista ha tuttavia operato principalmente in ambito anglosassone, sia nel Regno Unito sia negli USA. In Italia dal 1978, ha insegnato presso l’Accademia di Belle Arti di Macerata e, successivamente, all’Accademia di Brera a Milano.

 

PRESENTAZIONE DELL'ASSESSORE ALLA CULTURA

Ho conosciuto Ulrico Montefiore molti anni fa, quando lavorava alla maestosa vetrata della Madonna della Misericordia, collocata poi nella moderna chiesa della mia parrocchia ad Osimo.

Ero allora uno dei capi del locale gruppo scoutistico e fui convocato una sera assieme ad altri responsabili di associazioni che facevano capo alla parrocchia ad una riunione nella quale egli illustrò i bozzetti ed i primi cartoni dell’opera.

 

Per me, giovane e già appassionato di disegno e pittura che coltivavo tuttavia da autodidatta, quell’appuntamento fu un evento. Ascoltavo le sue dissertazioni sulla tecnica delle vetrate artistiche, sull’arte sacra, sulle motivazioni delle scelte pittoriche e le spiegazioni dell’iconografia utilizzata, con entusiasmo.

 

Il suo era, più che una descrizione tecnica, un meraviglioso racconto, frutto tanto della profonda conoscenza della materia quanto di un’evidentissima e stupenda passione per i temi sacri trattati e per l’arte in generale.

 

Ne fui entusiasta.

Quando chiese ai presenti un parere, perfino a me, ascoltando tutti con grande rispetto e umiltà, rimasi sorpreso e capii la grandezza dell’artista e dell’uomo.

 

Così nacque la mia stima per Ulrico, che oggi è onorata dalla sua amicizia.

 

Nel tempo ho potuto ammirare altre sue splendide opere artistiche nell’arte del vetro, ma non solo.

La pala d’altare del Santuario Beato Sante in Monbaroccio, le vetrate di San Giuseppe da Copertino in Osimo, le vetrate per la Fondazione Grimani Buttari di Osimo, le vetrate nella Basilica di Loreto, il pilastro, solo per citarne alcune.

 

Ulrico non dipinge con i colori e con il vetro. Non crea semplicemente una vetrata istoriata.

 

Lui sa far vivere le sue opere pittoriche perché possiede il dono di dipingere con la luce, viva ed illuminante, che invece di abbagliarti, incontra le sue figure fondendosi con loro. Ecco, lui plasma la luce di frate sole e l’ammaestra rendendola ancor più che colore, opera d’arte viva.

 

In questo v’è una profonda testimonianza di quel singolare connubio tra l’arte e il sacro, tra il creato e l’opera dell’uomo che non può che manifestare la grandezza del Creatore.

 

Sono grato infine a Ulrico per le opere che ha donato al Comune di Osimo; un gesto d’amore per la nostra città.

 

Osimo, 29/04/2008

 

Stefano Simoncini

Assessore alla cultura

 

credits: webmaster Bruno Severini per Comune di Osimo