Dopo
l’annuncio da
parte del presidente Mattarella della nomina di Liliana Segre a senatrice a
vita “per coltivare la
memoria contro il razzismo, la discriminazione e l’odio” ritorna quest’oggi,
sabato 27 gennaio, il Giorno della Memoria, la ricorrenza internazionale che
commemora le vittime dell’Olocausto. La data
scelta, che ricorda l’anniversario della liberazione del campo di Auschwitz da parte
dell’esercito
russo, il 27 gennaio 1945, riporta alla nostra attenzione la tragedia della persecuzione e dello sterminio del popolo
ebraico e dei deportati nei campi nazisti: la Shoah.
L’ accanimento contro la popolazione ebraica in
Europa ebbe uno dei momenti più tragici durante il nazismo, quando gli ebrei
furono sistematicamente perseguitati e internati nei campi di concentramento e
di sterminio. La ricorrenza quest’anno, per
il suo significato storico e civile, si ricollega tristemente alle decisioni
del governo fascista, che il 14 luglio 1938 emanò il famigerato Manifesto sulla
purezza della razza, dal quale derivarono tra il settembre del 1938 e il giugno
del 1939le leggi Razziali italiane, che ricalcavano sostanzialmente quelle già
adottate in Germania. Da qui presero il via le persecuzioni e le deportazioni
degli ebrei italiani. Una decisione che la nostra popolazione in gran
maggioranza rifiutò, dimostrando umanità con una miriade di atti individuali di
solidarietà; basti ricordare a questo proposito il coraggio di Gino Bartali,
che durante l’occupazione tedesca fece parte di una rete di salvataggio di
ebrei trasportando falsi documenti e carte nella sua bicicletta con la scusa
dell’allenamento. La sua testimonianza silenziosa, come quella di tante altre
persone di cuore, ci ricorda che l’umanità può sempre farsi strada anche nelle
condizioni più negative. “E' un gran
miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze perché esse sembrano
assurde e inattuabili. Le conservo ancora, nonostante tutto, perché continuo a
credere nell'intima bontà dell'uomo. Mi è impossibile costruire tutto sulla
base della morte, della miseria, della confusione” (Anna Frank, diario).
Osimo, 27 gennaio 2018
IL SINDACO
Dott.
Simone Pugnaloni