
Durante le feste
natalizie per molti concittadini e non solo il tour dei presepi osimani è
un’occasione per ricordare come la tradizione della raffigurazione della Sacra
Famiglia sia fortemente radicata in città e come abbia portato spesso alla
creazione di veri e propri gioielli di cultura popolare. La bellezza e la
ricchezza artistica dei luoghi che si possono visitare in questi giorni
riempiono di orgoglio tutta la cittadinanza. Abbadia, Buttari, Campocavallo,
Padiglione, San Marco sono solo alcuni dei tanti presepi visitabili ad Osimo.
Il Comune senza testa contiene una quantità di tesori nascosti inimmaginabili.
Tra questi vi sono senza dubbio i numerosi presepi presenti nelle chiese ed in
luoghi anche meno “religiosi”, per non parlare poi di quelle famiglie che
allestiscono la sacra rappresentazione dentro le mura domestiche con una cura
dei particolari da far invidia ai presepi più rinomati. La tradizione data le origini del presepe al
1223, anno in cui Francesco d’Assisi organizzò un presepe con personaggi
viventi a Greccio. In seguito si diffuse nel Napoletano e poi in tutta Italia
differenziandosi, nelle varie regioni, per i diversi prodotti e materiali
utilizzati per ricreare la scena della nascita di Gesù.
La giunta comunale con il sindaco Simoncini, il vice Antonelli e l’assessore
Giacchetti ha deciso allora di onorare questa ricchissima tradizione popolare
di fatto visita ad alcuni presepi. Il tour è iniziato partito da quello
dell’Abbadia che viene realizzato ininterrottamente dal 1964. Oltre a quello esposto
all’interno dell’edificio parrocchiale, da alcuni anni ne viene allestito uno a
grandezza naturale che richiama nella ridente frazione osimana tantissimi appassionati
e turisti provenienti da ogni parte delle Marche. Quanto mai suggestivo lo
scenario della natività che la sera con alcuni effetti di luce incanta i
presenti.
Il bellissimo guscio bianco realizzato alle spalle del “bambinello”
si trasforma in una sorta di nuvola come se la Sacra Famiglia fosse sospesa in
aria. Nel 2013 sono state apportate diverse novità tra cui la vita a Nazareth
del piccolo Gesù con San Giuseppe intento a lavorare il legno. Allestimenti di
questo tipo richiedono un lungo e duro lavoro da parte dei volontari che il
primo cittadino ha ringraziato sentitamente. “I Presepi – ha sottolineato il
sindaco Simoncini – sono lo specchio
della cultura che li produce, riflettendo con tratti di intenso verismo la
società del tempo e gli aspetti più vivaci della nostra realtà quotidiana. Si
arricchiscono di elementi inusitati e di accorgimenti scenici spettacolari, con
uno sfoggio di fantasia inventiva. Il Presepio esalta valori spirituali, quali
il sentimento religioso e il senso della famiglia e della tradizione. A tutti gli
organizzatori esprimo il vivo ringraziamento per la capacità di proporre una
rievocazione densa di significati e di emozioni”. Il tour è poi proseguito alla
casa di riposo Grimani Buttari. Una struttura di eccellenza nella cura degli
anziani, un esempio di come si possa trascorrere serenamente il periodo di
riposo, dopo una vita spesa per il lavoro. All’ingresso, lungo il viale
dell’Accoglienza, il visitatore si immerge subito nella magia del Natale con il
presepe allestito con grandi mattoncini di tufo. I maestri presepai non hanno
lasciato nulla al caso, dalla donna con bambino che cuoce all’istante panini
freschi al pollaio, dalla porcilaia fino al gregge di pecore che pascola allegramente
nel delizioso parco del Buttari. Ma ci sono tanti presepi anche nelle diverse
ali della struttura tra cui la residenza Belvedere dove il sindaco e gli
assessori si sono intrattenuti con alcuni ospiti. Tra questi il gagliardo
Arrigo Antognini, 103 anni alle spalle e una grande passione per la Ferrari nel
sangue. Memorabile il raduno delle rosse al Buttari per festeggiare le 100
candeline. Antognini è infatti il più anziano (o sarebbe il caso di dire il
meno giovane”) dei tesserati dei club Ferrari d’Italia. Le residenze del Buttari
inoltre dal qualche anno sono state arricchite con i quadri del compianto Alberto
Simonetti, apprezzato artista di Osimo Stazione scomparso purtroppo
prematuramente. Il papà Vittorio, ospite del Buttari, ha voluto ricordare il
figlio omaggiando la casa di riposo con ben 150 opere originali. “Ho già avuto
modo di ringraziare i presepisti del Buttari per la natività allestita
nell’atrio comunale – ha dichiarato il sindaco - ma devo dire che sono stati
formidabili, hanno fatto un grande lavoro di squadra. La presenza del presepio
ha poi attirato tanti concittadini che si sono riversati lungo i vicoli e le
viuzze del Buttari rallegrando i suoi ospiti che per qualche ora si sono
sentiti catapultati in centro storico dove lo “struscio” è di casa. Quel centro
dove alcuni di loro hanno lavorato commerciando o lavorando come mastri
artigiani durante le feste si è trasferito in parte nella loro nuova casa”. Il
primo cittadino si è impegnato a ritornare quanto prima per ammirare tutti gli
altri presepi presenti ed intrattenersi con gli ospiti per ricordare insieme la
Osimo dei tempi andati e fare un brindisi al nuovo anno. Il tour è poi
proseguito a Campocavallo la frazione di cui è originario il vice sindaco
Antonelli che ha rivelato di aver collaborato alcuni anni fa con ilo mastro
presepaio Bottegoni. In attesa che venga trasferito nella nuova struttura posta
dietro il santuario, il presepe di Campocavallo ha mantenuto intatto il proprio
fascino. Lo sfondo della natività è da cartolina con la neve che scende copiosa
in un vicoletto stretto delimitato da mura medievali e con i sanpietrini come
selciato. Quest’anno il deserto con il lago e la vista sul mare è stato
soppiantato da un allegro villaggio innevato da fare invidia agli scenari
proposti nei classici carillon natalizi. A Padiglione la tradizione viene
portata avanti da una decina di anni. Un presepe teologico quello allestito dai
6 volontari che ogni fine estate si ritrovano in parrocchia per apportare
modifiche ed interessanti novità ad uno degli allestimenti più suggestivi del
territorio. Nei 200 mq di superfice è possibile ripercorrere tutte le fasi che
hanno portato alla nascita di Gesù dall’annunciazione fino alla vita nella Betlemme
di 2000 anni fa. All’ingresso invece sono esposti i piccoli presepi realizzati
dai bambini della frazione. Ma anche il centro storico non delude le attese dei
visitatori e di chi sfruttando l’occasione della mostra “Da Rubens a Maratta” oltre
a tuffarsi nel Seicento e nel barocco intende rivivere la natività. Nei locali
sottostanti la chiesa di San Marco c’è infatti il cosiddetto “presepe in
grotta”. In pochi metri di spazio ci si trova immersi in una vera opera d’arte
con tantissimi particolari degni di nota. Davvero incredibile la cura con cui
sono stati riprodotti gli interni di alcune abitazioni con all’interno mobili,
lavandini e persino il pavimento che ricordano le case di inizio Novecento. “Tanti
complimenti a tutti - hanno detto all’unisono i rappresentanti
dell’Amministrazione. In ogni presepio -ha dichiarato con soddisfazione Simoncini - abbiamo
riscontrato qualcosa di originale ed unico. I volontari con le loro fantastiche
creazioni ci rendono orgogliosi di essere osimani e meritano di essere ripagati
dalle visite dei propri concittadini che invito a recarsi in questi fantastici
luoghi per ammirare il miracolo del Natale”. tutte le foto del tour sono visibili all'interno di questo sito nella specifica galleria fotografica clicca qui per accedere
