LA GUIDA TURISTICA DI OSIMO

 

 

La Guida è in vendita presso tutte le edicole e librerie di Osimo e presso l'U.R.P. del Comune a:
€ 10,33

Conoscere la propria città e farla conoscere a tutti coloro che intendono visitarla è segno di attaccamento e di amore verso le proprie origini storiche e culturali. In questa ottica si colloca la nuova guida turistica della nostra città. L'ultima analoga pubblicazione, da tempo esaurita, risale al 1991; si imponeva quindi la necessità di aggiornare la ricerca al fine di offrire al cittadino ed al visitatore la possibilità di acquisire facilmente un'idea chiara ed aggiornata dei luoghi più significativi di Osimo.

Basti pensare che in questo lasso di tempo la città è cresciuta non solo anagraficamente, ma soprattutto dal punto di vista artistico e culturale: l'apertura, per esempio, del Museo Diocesano e di quello Civico, avvenuta in un breve lasso di tempo, denota certamente un interesse sempre crescente per la storia e la cultura del nostro territorio.

La nuova guida, ampliata ed aggiornata, vuole offrire un contributo valido per tutti coloro che intendono approfondire la conoscenza della città di Osimo e viverla in maniera diretta. La vocazione turistica della nostra città è ormai una realtà tangibile e valorizzare i tesori d'arte equivale ad elevare culturalmente Osimo e gli osimani. Esprimo pertanto un ringraziamento doveroso e sincero a tutti coloro che hanno profuso il loro impegno per la realizzazione della pubblicazione.

Il Sindaco Dino Latini

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La storia

OSIMO, cittadina antichissima delle Marche, un tempo esclusivamente mercato agricolo, è oggi centro anche di notevoli attività industriali, artigianali e commerciali. Molto sviluppate negli ultimi anni le sue attività turistiche e culturali. La parte più alta della città è anche la più antica e fu la prima ad ospitare, probabilmente in epoca pre-romana, insediamenti abitativi. Nel II secolo a. C., ad Osimo, già elevata a municipium da Roma, viene assegnato il titolo di colonia romana. Al ritorno dalle imprese galliche, Cesare punta su Osimo. La città gli apre le porte nel 49 a.C. Essa è inoltre tra le prime città ad assistere al diffondersi, tra la sua popolazione, della fede cristiana. Durante il periodo di crisi dell'impero, Osimo è soggetta a continui assalti da parte dei Bizantini, Goti e Longobardi. Nel 754, con la discesa di Pipino, re dei Franchi, Osimo viene ceduta allo stato della Chiesa. La crescita politica, oltre che economica della città, comporta la lotta tra le varie fazioni urbane, a cui si pone fine con le Constitutiones del 1357, redatte dal cardinale Albornoz. A seguito di ripetuti tentativi di ribellione a questo provvedimento, la città, per cessione papale, passa sotto il feudo dei Malatesta di Rimini. Cacciati dopo un breve periodo (1399-1430) i Malatesta, i cittadini giurano nuova fedeltà al Papa. Nel 1435 entrano in città le milizie sforzesche che vi restano fino al 1443, quando il Papa, chiesto aiuto ad Alfonso di Aragona, tenta la cacciata degli Sforza. Ritornata alla Chiesa, Osimo è nuovamente al centro di furiose lotte, ma questa volta di rivalità con i comuni vicini e soprattutto con Ancona, per motivi di confine. Famosa è "la Battaglia del porco", combattuta il 28 giugno 1477 e vinta dagli osimani guidati dal capitano di ventura Boccolino di Guzzone. Successivamente Boccolino tenta un'ennesima sollevazione contro il Papa. Questa volta Osimo subisce un pesante assedio da parte di Giangiacomo Trivulzio, un condottiero al servizio della Chiesa, che la assoggetta nuovamente al Pontefice nel 1487. Tornata definitivamente a far parte della provincia delle Marche, Osimo, come altre città della regione, conosce un periodo di notevole prosperità, ma a partire dal 1797 è sotto il dominio francese fino all'avvento di Napoleone, che la occupa nel 1808. Ritorna poi alla sudditanza papale nel 1815. In seguito alla battaglia di Castelfidardo (1860), la città entra a far parte del Regno d'Italia.

 


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Monumenti ed opere d'arte

Numerosi sono i reperti che restano del periodo romano, tra i quali spiccano le famose "statue senza testa" , di notevole valore artistico, situate nell'atrio del Palazzo Comunale. Esse facevano parte del Foro di Auximum, e furono decapitate, secondo una leggenda, per ordine di Giangiacomo Trivulzio dopo l'occupazione della città. Sono rimasti anche tratti delle mura realizzate con enormi blocchi di tufo; la Fonte Magna, così denominata perché la più grande del territorio; infine, nei pressi del Palazzo Comunale sono state rinvenute tracce delle terme e del foro, mentre fuori della città sono venuti alla luce i resti di un teatro, di ville e tombe.
PALAZZO COMUNALE - La sua costruzione fu iniziata nel XVI secolo ed ultimata nel '700. La facciata è di Pompeo Floriani di Macerata, mentre la Torre è del XIII - XIV secolo. Al piano nobile del palazzo si può ammirare una "Madonna col bambino e due Angeli", scultura in pietra del sec. XIII. In una sala attigua è conservata una tela raffigurante la "Natività", attribuita a Claudio Ridolfi (1560-1644). Nella Sala della Giunta troviamo una "Incoronazione di Maria e Santi", polittico di Antonio e Bartolomeo Vivarini, datato 1464.
PALAZZO CAMPANA - Dal 1714, dopo il lascito dei patrizi Federico e Muzio Campana, subì continue modifiche ed ampliamenti. Molti personaggi di rilievo della società furono studenti del collegio: i Pontefici Leone XII (1760-1829), Pio VIII (1761-1830), il triunviro della Repubblica romana Aurelio Saffi. L'edificio è sede anche della Museo Civico, nonché della Biblioteca «F.Cini» e dell'Archivio storico comunale.
DUOMO - Dedicato a S. Leopardo fu costruito nel secolo XIII in forme romaniche-gotiche e rimaneggiato nei secoli successivi. La facciata laterale presenta al centro un'ampia scala, che introduce ad un protiro provvisto di tre archi a tutto sesto (XII sec.). L'interno, diviso in tre navate da piloni cruciformi reggenti archi ogivali con volte a crociera del '500, presenta bassorilievi pagani e cristiani del sec. IV. Nella cripta gotico-romanica troviamo diversi sarcofagi, il più interessante dei quali è sicuramente quello dei SS. Martiri osimani (sec. IV -V). Attiguo al Palazzo vescovile troviamo il Battistero (sec. XII). L'interno presenta decorazioni di pittori del sec. XVII. Montata su un elegante reliquiario, è gelosamente custodita una lamina argentea raffigurante S. Leopardo (IV sec.).  Al centro del Battistero è situato un meraviglioso Fonte Battesimale in bronzo, opera di Pierpaolo (1580-1658) e Tarquinio Jacometti (1570-1638).
PALAZZO GALLO - Fatto costruire dal Cardinale Antonio Maria Gallo, è situato nel cuore del centro storico. Si distingue, per la bellezza e l'eleganza delle sue strutture, come uno dei palazzi più belli delle Marche; all'interno ospita un grande affresco del 1609, "ll giudizio di Salomone", di Cristoforo Roncalli detto il Pomarancio (1552-1626).
TEATRO 'LA NUOVA FENICE" - L'edificio fu costruito una prima volta, tra il 1773 e il 1785 su progetto di Cosimo Morelli (1733-1812). Abbattuto nel 1885, per ragioni statiche, venne rifatto tra il 1887 e il 1892, su disegno di Gaetano Canedi (1836-1889). Sede di importanti stagioni liriche e di prosa, rappresentazioni di concerti, balletti.
SANTUARIO MADONNA DI CAMPOCAVALLO - Situato a circa tre chilometri da Osimo in direzione sud, la chiesa, in laterizio, di stile neo-gotico lombardo, fu costruita su progetto dell'osimano Costantino Costantini nel 1892 e consacrata nel 1905. Dedicata alla Vergine Addolorata, conserva al suo interno, posta dietro l'altare maggiore, un oleografia della Madonna che il 16 giugno 1892 si rivelò con eventi prodigiosi.


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