Il GIORNO DELLA MEMORIA, celebrato oggi 27 gennaio, riporta alla nostra attenzione la tragedia determinata dalla persecuzione e dallo sterminio del popolo ebraico e degli innumerevoli deportati nei campi nazisti: la SHOA.
Uno sterminio che fondava le sue basi sulle idee nazionaliste e razziste elaborate da Hitler nel suo "Mein Kampf", scritto già negli anni venti, ed era stato sistematicamente preparato dalle leggi di Norimberga del 1935, dai pogrom, dalle deportazioni forzate, ma nel 1942 entrò in una nuova fase che aveva per teatro l'Europa e per obiettivo l'eliminazione di undici milioni di ebrei: quella che doveva essere la cosiddetta “soluzione finale” e costò infine la vita a ben sei milioni di ebrei.
Accanto agli ebrei vennero eliminati, con azioni deliberatamente organizzate , oppositori politici, omosessuali, rom, disabili,…tutti ritenuti di ostacolo all’affermazione della presupposta “ razza pura ariana”.
Fu dunque lunga la preparazione, lunga e intensa la propaganda contro gli ebrei e contro i “diversi”: fu un proselitismo che trovò un terreno adatto a prosperare nell’ignoranza e nella paura e, poi, divenne sistematica ferocia nell’attuazione del piano del massacro.
Conoscere o ricordare questi fatti dovrebbe indurre ogni uomo a rifuggire dagli errori del passato, ma soprattutto a riflettere sul presente.
L’apertura dei cancelli di Auschwitz e la memoria dei sopravvissuti hanno dato in effetti una svolta decisiva alla storia dell’Europa e del mondo: i principi democratici affermati nelle costituzioni hanno sconfitto le dittature, la collaborazione tra nazioni ha allontanato la guerra, il pluralismo delle idee ha circoscritto il fanatismo, il rispetto ha sostituito l’intolleranza.
Eppure, oggi le spinte nazionaliste, xenofobe, razziste rischiano di condizionare la vita dei cittadini italiani, europei; risorgono le paure, si esaltano i particolarismi, si innalzano steccati, ma gli orrori del passato impongono di respingere certe nostalgie: il nazifascismo con tutte le sue orrende propaggini è nato in Europa ed è l’Europa ad avere il dovere politico e morale di impedirne il riapparire. Le sfide cui siamo chiamati sono ardue perché, accanto ai fantasmi del passato, il nuovo volto della disumanità è rappresentato dal terrorismo che minaccia i nostri valori democratici così duramente conquistati.
Le vittime della Shoa ci ricordano che si combatte per la libertà, ma essa si conquista e si conserva giorno dopo giorno e i modi con cui ci si impegna sono tanti quanti sono gli uomini “ giusti” .
“Giusti tra i popoli” sono definiti coloro che aiutarono gli ebrei a sottrarsi ai rastrellamenti e alle deportazioni anche a rischio della propria vita; analogamente, pur nelle mutate condizioni della nostra vita, anche oggi il coraggio e la generosità sono richiesti ad ognuno di noi per testimoniare i nostri convincimenti democratici e rendere così omaggio a tanti innocenti.
IL SINDACO
Dott. Simone Pugnaloni